Il Corimbo Il consiglio de il Corimbo Presidente - Pier Franco Aliberti Vice presidente, segretaria, dicitrice - Angela Cilia Capuana Direttore Artistico - Torre Roberto Tesoriere - Mauro Garavano Immagine - Eventi - Web Social - Emilia Fragomeni Salerno Consigliere e tesoriere - Mauro Garavano Addeto Stampa e Comunicazione - Calcagno Gabriele Socia onoraria - Maria Rosa Acri Borello Socia sostenitrice - Alberta Palladini Revisori - Anna Lucarda - Elfrida Righetti così, nel 1987, è nata l’associazione L' Associazione culturale IL CORIMBO – amici della poesia – è sorta con l’intento di creare a Genova un punto d’incontro fra coloro che amano la poesia. Com’è noto, il corimbo è un’infiorescenza in cui i fiori, partendo dall’asse principale ad altezze diverse, sono allineati al medesimo livello: poesia in forma di fiori, quindi, dove, pur nella comune aspirazione verso l’alto, ognuno si esprime in modi diversi, verso il superamento di una realtà troppo spesso angusta e limitata. Oggi si avverte più che mai il bisogno di poesia come opposizione a questa società massificata, a questa crescita tecnologica cui non corrisponde un’adeguata crescita spirituale. Poesia come sfida, quindi, ma anche come illusione antica di penetrare nel mistero dell’essere, come pensiero magico che parte dal mito per arrivare ai confini dell’infinito. Maria Rosa Acri Borello Soci Fondatori Maria Rosa Acri Borello - Liliana Martino Cusin - Albertina Bottini Dodero Luciana Balestreri Duce - Piera Baccelli Gogioso Primo Consiglio Direttivo Presidente - Maria Rosa Acri Borello Vice Presidente - Liliana Martino Cusin Dicitrice - Albertina Bottini Dodero Segretaria - Balestrieri Duce Consigliera - Piera Baccelli Gogioso Primo Presidente Onorario - Nicola Ghiglione Così è nato il nome
Quando, nel lontano 1987, il gruppo di amici, che ora a casa dell’uno, ora a casa dell’altro leggeva e discuteva di poesia, decise di dar vita a un sodalizio culturale ufficiale, trovò in un noto distico montaliano: «è quasi primavera e già i corimbi salgono alla finestra che dà sul cortile» nome e indirizzo programmatico. Nome più che mai appropriato. Piera Bruno
Ricordando quel felice incontro – “Il Corimbo” – nella ricorrenza del suo “trentennale” dedica a Eugenio Montale, una delle sue più belle poesie I LIMONI Ascoltami, i poeti laureati si muovono soltanto tra le piante dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti. Io, per me, amo le strade che riescono agli erbosi fossi dove in pozzanghere mezzo seccate agguantano i ragazzi qualche sparuta anguilla: le viuzze che seguono i ciglioni, discendono tra i ciuffi delle canne e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni. [...] Eugenio Montale - da Ossi di seppia
Gli Auguri - di Mario Luzi
Per tutti gli amici dell’Associazione “IL CORIMBO “
In qualità di antico socio de “il Corimbo “ (dai tempi di Liliana Cusin e Edoardo Sanguineti) sono lieto di potervi ancora ringraziare e di testimoniare insieme a voi quanta importanza abbia la poesia nella nostra vita. Tutti coloro che hanno la fortuna di covare nel cuore l’amore per la poesia, e di leggerla e di scriverla, danno un sia pur piccolo contributo per migliorare il futuro del mondo, regalando a questo futuro quel “supplemento d’anima” (come scriveva Bergson) che ci è necessario per sopravvivere. Silviano Fiorato Nel Gennaio 2016 sono entrata ufficialmente a far parte dell’associazione Il Corimbo, che avevo già frequentato in alcune occasioni. L’accoglienza amichevole e gli atteggiamenti cordiali dei soci, che riflettono la sensibilità delle signore Marisa Bressanin e Angela Cilia, hanno creato in me serenità unita al desiderio di condividere emozioni e pensieri attraverso le mie liriche. E così, mentre vi ringrazio, la mia voce, sincera e libera nei suoi versi, può partecipare al grande ‘canto corale’ de Il Corimbo, poiché “Solo la poesia ispira poesia” (Ralph Waldo Emerson). Lucia Tencaioli
Introduzione della presidente Marisa Bressanin Loi Il nostro tradizionale incontro di chiusura, prima della pausa estiva, si presenta quest’anno in veste straordinaria, non solo per la corposità della nuova antologia ma, soprattutto, perché è l’evento celebrativo del “trentennale” del Corimbo: soddisfacente traguardo culturale da condividere con i molti soci, con i molti appassionati che seguono fedelmente, con simpatia e affetto, l’associazione e con la città di Genova che, nonostante la sua apparente staticità, è prolifica di eventi culturali dove l’affluenza è sempre notevole. Nel corso di questi trent’anni di attività, prima di me, si sono succeduti quattro presidenti: Maria Rosa Acri Borello – Liliana Martino Cusin – Giuseppe Siria e Albertina Bottini Dodero, ciascuno dei quali ha lasciato un segno in questo percorso; da ognuno di loro abbiamo imparato qualcosa e grazie al loro impegno è rimasto intatto lo spirito di amicizia e fratellanza che accomuna tuttora i poeti del Corimbo. Trent’anni di poesia. Quante emozioni sono passate su queste antologie, quante sensazioni si sono trasformate in versi attraverso il filtro dei ricordi. Ogni poesia è un intreccio di storie diverse, intime, personali; è l’arte di moltiplicare la propria vita, di spostarsi nel tempo, di unire realtà e visione per dare un senso, giocando con le parole, ai propri pensieri. In un palinsesto di frammenti diversi la poesia ha il compito di ricordare, di dimenticare, di trasformare in positivo anche le brutte sensazioni che ogni giorno la realtà ci trasmette. Nonostante sconvolgimenti politici e sociali, nonostante i ritmi di questa società competitiva, inquieta, frenetica, il poeta trova il tempo per sognare, assorbendo da quel serbatoio illimitato del vissuto, dalla sua dimensione interiore, capace di fissare in versi ciò che è stato, sottraendolo all’usura del tempo con quell’arma inoffensiva che si chiama poesia e che ha certamente potere consolatorio – come scrisse Parini a metà del ‘700 «La poesia non è necessaria come il pane, non è utile, non dà reddito, ma aiuta a vivere meglio e se usata bene può rendere felici perché fa emergere la spiritualità e vince la solitudine».In epoca diversa anche Neruda sostenne che la poesia non sfama, non riporta le persone perdute ma, senza poesia, si è più soli. È quasi sempre la malinconia a stimolare la vena creativa di chi scrive versi, sono i rimpianti a smuovere il tabernacolo delle emozioni, è quel limbo dove hanno sede le ansie e le paure a far sentire il bisogno di scrivere, di condividere, di lanciare messaggi: significati emotivi che attraverso la poesia diventano assoluti. La poesia è sempre vicina all’uomo, anche quando appare lontana, basta saperla ascoltare, perché la poesia sta nell’animo umano, sta dentro ad ogni uomo e l’uomo ha bisogno di esternare i propri pensieri, di riflettere sul tempo che passa inesorabilmente, tanto che, come sosteneva Marcel Proust, «il passato è sempre un paese felice». La prepotenza, l’arroganza, la violenza che ci circondano hanno il potere 10 di distruggere in noi illusioni ed armonia, come un antidoto la poesia cerca di creare un mondo migliore e, almeno per un momento, ci aiuta a dimenticare, a sconfiggere «il male di vivere». L’inflorescenza dei “Corimbini” è sempre verde, sempre fiorita in tutte le stagioni. Fiorita di pura passione, di rigore culturale, di valori veri che con le più intime riflessioni, con forme e linguaggi espressivi diversi confermano che il poeta è uomo di pace, la mente del poeta è sempre impegnata ad osservare, inventare, sognare e non c’è spazio per nessuna forma di violenza – come Pablo Neruda ci ricorda che «La poesia è un atto di pace». Dalla lettura delle poesie pubblicate su questa antologia emergono diversi stati d’animo: momenti di ansia, di inquietudine, di rimpianto, anche di gioia, che non sempre il lettore comprende, perché la poesia, come la vita è mistero, un mistero che solo chi scrive conosce. Da questo florilegio di versi intrisi di dubbi, di ricerca di certezze, di ricerca di valori, affiora chiaramente la speranza, ricercata e ritrovata nella luce degli astri. Una luce che si accende, schiarisce le tenebre, si diffonde e illumina il vivere quotidiano. In occasione di questa felice ricorrenza voglio rivolgere un pensiero affettuoso a tutti quegli amici/fratelli in poesia, che per lungo o breve tempo, hanno condiviso questa passione, hanno fatto parte di questa associazione e oggi non sono più con noi. Restano i loro pensieri, i loro messaggi, le loro liriche a testimoniare che il poeta, come la poesia, non muore. Buon proseguimento con il Corimbo, cari amici, verso il trentunesimo anno di attività.